Il diritto di sapere, la necessità di avvertire
Proposition 65 è il nome con il quale è comunemente nota la legge californiana “Safe Drinking Water and Toxic Enforcement Act of 1986”. Proposition 65 si basa sul “diritto di sapere” (right-to-know): gli individui chiedono di essere informati sulla possibile esposizione a sostanze cancerogene o tossiche per la riproduzione e “nessuno nel corso degli affari deve consapevolmente e intenzionalmente esporre un individuo a una sostanza chimica nota allo Stato della California per provocare il cancro o la tossicità riproduttiva senza prima dare un avvertimento chiaro e ragionevole a tale individuo”.
La norma si applica indistintamente a sostanze, miscele o articoli, indipendentemente dal loro impiego, dai prodotti chimici alle macchine utensili, dagli oggetti di arredamento agli alimenti. Il soggetto che non fornisce l’avvertimento è responsabile civilmente con una pena fino a 2.500 $ per ogni giorno di violazione.
Per ottemperare alle disposizioni della norma ed evitare lunghe e costosissime cause civili, è necessario quindi che i prodotti immessi sul mercato californiano siano corredati di un avvertimento specifico se:
- contengono una o più delle sostanze comprese nella lista di Proposition 65 e
- comportano un’esposizione per l’individuo superiore ai cosiddetti safe harbor levels, ovvero superiore ai rispettivi NSRLs (No Significant Risk Levels) per le sostanze che provocano il cancro e MADLs (Maximum Allowable Dose Levels) per le sostanze che provocano tossicità riproduttiva.
Dal 30 agosto 2018 sono in vigore nuove modalità con le quali fornire il “Proposition 65 Warning“: ciò ha innalzato il livello di attenzione da parte di tutte le aziende, specie quelle interessate al mercato americano.
Un’ultima considerazione è d’obbligo: pur essendo una norma specifica dello Stato della California, molti accordi commerciali, anche tra aziende italiane, richiedono al fornitore di comunicare informazioni in merito alla presenza di sostanze comprese nella lista di Proposition 65, indipendentemente dal mercato di destinazione dei prodotti.
Le azioni da compiere
Da un punto di vista pratico, occorre:
- verificare la presenza di sostanze elencate nella lista di Proposition 65
- valutare il livello atteso di esposizione per l’individuo
- confrontare l’esposizione attesa con i cosiddetti safe harbor levels (per le sostanze per le quali non sono ancora stati stabiliti i safe harbor levels, il soggetto può scegliere di fornire l’avvertimento oppure dimostrare che l’esposizione non pone rischi per l’individuo)
- qualora necessario, fornire l’avvertimento secondo le nuove modalità previste dalla norma.