Cari Colleghi,
forever chemicals suona meglio della traduzione italiana “sostanze chimiche eterne”, ma in questo caso l’inglesismo non basta a indorare la pillola: stiamo parlando delle sostanze poli- e perfluoroalchiliche, meglio note come PFAS, uno degli argomenti più importanti degli ultimi anni in ambito scientifico e anche regolatorio.
Si tratta di sostanze chimiche artificiali (oltre 4.700 sostanze) ampiamente impiegate nella fabbricazione di prodotti di consumo che sono state rilevate nell’acqua potabile, nelle falde acquifere e, in alcuni casi, secondo studi di biomonitoraggio, persino nel sangue di cittadini europei e americani (The Guardian).
Il problema è che a diversi PFAS sono associati gravi timori per la salute e che tali sostanze non si degradano nell’ambiente, andando a contaminare gli alimenti, i mangimi e l’acqua potabile ovunque vengano adoperate. Anche se smettessimo di produrle domani, rimarrebbero in circolazione per generazioni, considerando che nessun’altra sostanza chimica artificiale permane nell’ambiente tanto a lungo quanto i PFAS.
Esistono PFAS a catena lunga e a catena corta: i PFAS a catena lunga sono una tecnologia più vecchia (il PFOA utilizzato nelle pentole in Teflon è l’esempio più famoso, guardate il film “Cattive acque“) e i loro rischi sono stati stabiliti più chiaramente.
I ricercatori hanno diversi motivi per credere che i PFAS a catena corta possano essere più benigni, ma non sono stati studiati così approfonditamente e il loro utilizzo negli USA è in aumento. Il New York Times ha pubblicato una guida su come limitare l’esposizione a PFAS.
La regolamentazione europea dei PFAS è complessa e principalmente prevede l’introduzione di restrizioni. Ad esempio gli acidi carbossilici perfluorurati (C9-14 PFCA), i loro sali e i loro precursori sono soggetti a restrizioni a partire da febbraio 2023 in seguito a una decisione presa dalla Commissione europea su proposta delle autorità tedesche e svedesi. Non vogliamo stare qui a riepilogare in modo noioso tutto l’elenco di azioni normative relative ai PFAS, tuttavia vale la pena sottolineare due cose: la prima è che lo scorso 29 febbraio gli Stati membri dell’UE hanno votato a favore della restrizione del PFHxA, dei suoi sali e delle sostanze correlate (ora la parola al Parlamento europeo e Consiglio), la seconda è che un certo numero di PFAS sono presenti nell’elenco delle sostanze SVHC, ad esempio PFOA, acidi carbossilici perfluorurati (PFCA C9-14) e PFHxS.
Per avere un quadro preciso delle azioni normative che riguardano i PFAS, ECHA ha pubblicato una pagina dedicata dove vengono raccolte tutte le notizie.
- Next steps for PFAS restriction proposal;
- Perché ci importa delle “sostanze chimiche eterne” e perché dovrebbe importare anche a te;
- New study reveals diet link to PFAS ‘forever chemicals’ in human body;
- PFAS chemicals to be phased out of food packaging. Here’s how to avoid them;
- The Lawyer Who Became DuPont’s Worst Nightmare;
- Video: European ban of PFAS.
Anche questo mese la nostra newsletter è densa di informazioni utili e di approfondimenti su molteplici fronti: buona lettura!
lo staff di Toxicon
REGOLAMENTO REACH E DINTORNI
2 nuove sostanze SVHC? ECHA ha ricevuto la proposta di identificare come SVHC le seguenti sostanze:
- Bis(α,α-dimethylbenzyl) peroxide (EC 201-279-3): la sostanza è usata in prodotti regolatori per il pH, flocculanti, precipitanti e agenti neutralizzanti;
- Triphenyl phosphate (EC 204-112-2): la sostanza è usata come ritardante di fiamma e plasticizzante per la produzione di polimeri, adesivi e sigillanti.
Possono essere inviati commenti fino al 15 aprile 2024 (ECHA).
Diverse valutazioni di sostanze in fase conclusiva. Gli Stati membri hanno completato la valutazione di 7 sostanze ed ECHA invierà le bozze di decisione alle aziende. Le sostanze sono:
- Butanoic acid, 4-amino-4-oxosulfo-, N-coco alkyl derivs., monosodium salts, compds. with triethanolamine (EC 308-662-5, CAS 98171-53-0) valutata dalla Francia;
- Sodium 3-(2H-benzotriazol-2-yl)-5-sec-butyl-4-hydroxybenzenesulfonate (EC 403-080-9, CAS 92484-48-5) valutata dalla Spagna;
- Chlorobenzene (EC 203-628-5, CAS 108-90-7) valutata dai Paesi Bassi;
- 2-Propenoic acid, methyl ester, reaction products with mixed O,O-bis(branched and linear pentyl and iso-Bu) phosphorodithioates (EC 300-340-2, CAS 93925-38-3) valutata dalla Svezia;
- Reaction mass of p-t-butylphenyldiphenyl phosphate and bis(p-t-butylphenyl) phenyl phosphate (EC 939-505-4, CAS -) valutata dalla Francia;
- Sepisol Fast Blue 85219 (EC 700-579-6) valutata dai Paesi Bassi.
Ulteriori informazioni sul CoRAP.
Prossime valutazioni: gli Stati membri prevedono di valutare 28 sostanze nel periodo 2024-2026. sulla base del parere del Comitato degli Stati membri, il 19 marzo 2024 ECHA ha adottato e pubblicato il piano d’azione a rotazione a livello comunitario (CoRAP) per il periodo 2024-2026: si prevede che dieci sostanze saranno valutate nel 2024, mentre le altre 18 sono elencate per il 2025 e il 2026 (ECHA).
Attività attuali sulle restrizioni: linee guida sulla formaldeide. Su richiesta della Commissione Europea, ECHA sta preparando delle linee guida per supportare le aziende nella misurazione dei rilasci di formaldeide da articoli e delle concentrazioni all’interno dei veicoli (ECHA). Le nuove linee guida saranno pubblicate il primo trimestre del 2025 (ECHA).
REGOLAMENTO CLP
Consultazioni su classificazioni ed etichettature armonizzate (CLH). ECHA sta raccogliendo commenti sulle proposte di classificazione ed etichettatura armonizzata delle seguenti sostanze:
- 2-ethylhexyl (2E)-3-(4-methoxyphenyl)acrylate (EC -, CAS 83834-59-7);
- 2-(2H-benzotriazol-2-yl)-p-cresol (EC 219-470-5, CAS 2440-22-4);
- Reaction products of diphenylamine with nonene, branched (EC -, CAS -);
- benzenamine, N-phenyl-, reaction products with 2,4,4-trimethylpentene (EC 270-128-1, CAS 68411-46-1);
- 2,2′-iminodiethanol; diethanolamine (EC 203-868-0, CAS 111-42-2);
- 1,3-diphenylguanidine (EC 203-002-1, CAS 102-06-7);
- propyl [3-(dimethylamino)propyl]carbamate monohydrochloride; propamocarb hydrochloride (EC 247-125-9, CAS 25606-41-1).
REGOLAMENTO BIOCIDI
Il Comitato sui biocidi (BPC) dell’ECHA ha adottato 5 pareri sui principi attivi. Il BPC, nella riunione di febbraio, ha adottato i seguenti pareri sulle sostanze attive:
- sostenere l’approvazione del 2-methyl-4-oxo-3-(prop-2-ynyl)cyclopent-2-en-1-yl 2,2-dimethyl-3-(2-methylprop-1-enyl)cyclopropanecarboxylate (pralletrina) per il PT18;
- sostenere l’approvazione della zeolite argento-zinco per i PT2, 7 e 9;
- sostegno al rinnovo del cholecalciferol per il PT14;
- approvazione del garlic juice trattato termicamente per il PT19.
Per la pralletrina sono stati valutati solo usi indoor, spetterà alle aziende che presenteranno i prodotti biocidi dimostrare la sicurezza per gli usi outdoor (ECHA).
Le linee guida sui rischi dei biocidi per le api entreranno in vigore nel febbraio 2026. Le autorità nazionali competenti hanno concordato che la guida per valutare i rischi per le api derivanti dall’uso di biocidi si applicherà alle approvazioni di principi attivi e alle autorizzazioni di prodotti biocidi per le quali le domande sono presentate a partire dal 1° febbraio 2026. Non è necessario che la guida si applichi alle domande presentate prima di tale data e non influirà sulla valutazione delle sostanze attive nel programma di revisione.
APPROFONDIMENTO
Inquinanti organici persistenti (POP). La sostanza clorpirifos è stata proposta per essere elencata come inquinante organico persistente ai sensi della Convenzione di Stoccolma. Le parti interessate possono inviare commenti all’ECHA fino all’8 maggio 2024 (ECHA).
Progetto ispettivo dell’Enforcement Forum dell’ECHA. Nella riunione di marzo, il nuovo progetto ispettivo dell’Enforcement Forum dell’ECHA 2025 ha concordato di avviare un piano per verificare gli obblighi di notifica delle miscele chimiche pericolose ai centri antiveleni. Le ispezioni inizieranno nel gennaio 2025 e proseguiranno per sei mesi: gli ispettori controlleranno che la notifica sia stata presentata e verificheranno le etichette delle miscele e, ove necessario, le schede di sicurezza. L’ambito esatto dei controlli sarà definito nei prossimi mesi.
Il Forum ha inoltre concordato l’ambito specifico del prossimo progetto di applicazione armonizzata (REF -13) sulle vendite online, per le quali le ispezioni inizieranno nel 2025: gli ispettori controlleranno i prodotti venduti online, se contengono sostanze il cui utilizzo è limitato dai regolamenti REACH e POP. Questi controlli verificheranno inoltre che le miscele siano classificate, etichettate e imballate in linea con il regolamento sulla classificazione, etichettatura e imballaggio (CLP) e che le relative informazioni siano fornite online. I controlli possono anche riguardare la conformità alle restrizioni definite nella Direttiva RoHS (ECHA).